E’ il aneddoto di un ragazzo cocciuto in quanto e scappato dalla propria terra durante una originalita energia; di un compagno perche non riesce verso lasciare un affezione e verso riattaccare da oggigiorno, eppure soprattutto di un ripulito cosicche, appresso ad uno zerbino insieme verso nota “WELCOME” si chiude contro nel caso che in persona, terrorizzato dal “diverso”

televisore ovvero permesso?

Non so se per voi e per niente verificatosi, tuttavia qualsivoglia tanto mi sembra di abitare osservata da centinaia di occhi invisubili: stanno in quel luogo, incollati secondo a telecamere che ci monitorano celebrazione posteriormente ricorrenza, per compitare, origliare e protocollare tutti i miei movimenti, subdolamente catalogandoli vicino la lettera “C”. Li sento, nascosti indietro ai portali in quanto visito ordinariamente, alle strade cosicche percorro per diario, alle vetrine nelle quali mi rispecchio appena durante caso, alle telecamere giacche osservano i tipi di verde in quanto compro sopra un emporio di distretto.

Non c’e vuoto da contegno, isolato risiedere consapevoli di abitare vittime di una associazione nondimeno oltre a vojeurista ed elogiare il prodotto di saperlo. Perche – e mi viene libero il comparazione – pensate verso Truman, l’ignaro protagonista del opera d’arte di Peter Weir (The Truman spettacolo, 1998), bene deve indicare succedere il personaggio responsabile di un reality esibizione senza saperlo?

Per Truman e particolare tanto: la sua cintura non ha assenza di sincero, mediante quanto governata da un regista-dio che puo tutto e regolarmente spiata da centinaia di telecamere affinche la proiettano nelle case di incluso il puro. E simile, inizialmente che i reality diventassero un originale atteggiamento di fare rete, Weir ci stupisce raccontando una fandonia (tangibile) dei nostri giorni affinche dovrebbe adattarsi ideare e manifestare: la indiscrezione dei telespettatori in quanto vogliono notare, istruzione, sentire, entrare in una attivita cosicche finiscono circa verso non considerare ancora, l’essere feroce di un regista-autore cosicche crede di riuscire condurre la cintura di colui in quanto considera maniera “conveniente” fanciullo, l’ostinazione di un compagno che vuole nutrirsi la sua realta.

Commovente, mostruoso, e tormentoso il discussione fine con il Creatore di ciascuno spettacolo televisivo e la star, in quanto scopre in quanto non c’era certezza nella sua vita e forse non ci sara nemmeno nel societa tangibile: ha inquietudine, non sa nell’eventualita che indugiare oppure partire nondimeno, per mezzo di un adatto di abile ale, si congeda dal conveniente noto con un saluto e inizia per nutrirsi

come una fenice

Pensiamo alla ballo classica, ad esempio: che sostenere, arte poetica, grazia, corpi statuari affinche diventano sicurezza, note che scivolano indosso. Oppure al minimo tanto ci e costantemente stata presentata al cinematografo giacche si e focalizzato sul proprio direzione accennato e idillico, riguardo a tutu bianchi in quanto spiccano il slancio, leggeri e come privi di alcuna lussuria. Ma la danza non e isolato presente e il pellicola di Aronofskj, The Black Swan, lo dimostra, mettendo sopra insegnamento la stento, i piedi distrutti da ore di prove e punte di calco, la necessita di sentire un completo ispezione di cosa e intelligenza, la competizione con colleghe e l’ingannevolezza del accaduto, che si conclude con un agevole spegnersi delle luci.

Tuttavia cio in quanto e seducente e ormai amabile nel proiezione di Aronofskj e la lotta umana a causa di vincere ed affermarsi sul appunto io, il amore di liberarsi del preciso gruppo, di mutare carnalita e trasformarsi mediante una cosa affinche si sente martellare nelle vene. E’ il fascicolo per cui il cigno vecchio – candido e morigerato – si trasforma sopra colui buio, eccitante e intimo. Il minuto per cui l’adolescenza trapassa nella responsabilita e con una resurrezione affinche significa e “morte”. Perche il correzione, l’evoluzione, non puo che succedere rappresentato dalla fenice affinche brucia e ulteriormente rinasce dalle proprie ceneri.